Emergenza energia
Di Carlo Pelanda (5-5-2008)
Alle brutte notizie che ci arrivano dalla pompa di benzina o dal fornitore di gasolio dobbiamo purtroppo aggiungere l’ipotesi sempre più probabile che il prezzo base del petrolio (e gas a cui è, stranamente, agganciato) tenderà a salire nel prossimo decennio verso i 150 dollari al barile, con picchi ben oltre, invece che oscillare attorno ai 50. E ricordo ai lettori che dieci anni fa l’oscillazione era tra i 10 ed i 30. E’ finito il mondo del petrolio a costo basso e dobbiamo prepararci seriamente a quello nuovo.
La comunità
di ricerca che analizza i fenomeni energetici era finora divisa tra chi vedeva
il petrolio abbondante, l’impennata recente (dal
L’energia nucleare, anche per la sua pulizia, sarà certamente riscoperta dopo tre decenni di demonizzazione. Tutte le energie alternative saranno esplorate. Ma c’è la preoccupante sensazione – non ancora un “dato” – che l’energia sostitutiva di petrolio e gas non sarà sufficiente per ridurre sostanzianzalmente i prezzi dei carburanti fossili. In teoria potremmo avere centrali nucleari di nuova generazione in circa 7 anni. In pratica è improbabile che ciò avvenga prima di 20 nei Paesi ricchi (Francia a parte) a causa di problemi di consenso e costo. Il fotovoltaico (solare), anche nella migliore evoluzione, coprirà poco fabbisogno. L’eolico anche, l’idrogeno più una chimera, comunque basata sul ciclo del petrolio, che una realtà prospettica. In sintesi, c’è un ritardo nell’applicazione di tecnologie alternative ed una forte inerzia dei sistemi basati sul ciclo del petrolio. Ogni governo, quello italiano con il doppio di sforzo, dovrà colmare il primo ed i lettori devono rendersi conto dell’emergenza per dare consenso a soluzioni accelerate, pena l’impoverimento. In conclusione, bisogna accettare e spingere la scelta nucleare, investire più risorse nel perfezionamento di fonti alternative e di sistemi che le mixino. Ma bisognerà anche produrre petrolio sintetico dal riciclo dei rifiuti organici per allungare il ciclo del petrolio stesso riducendone i prezzi. Lo scenario è preoccupante, ma la buona notizia è che se la politica ed il consenso si renderanno conto della realtà troveranno buone soluzioni tecnologiche in rapido sviluppo, quella dei nuovi combustibili sintetici (www.vuzeta.com) tutta italiana.